Antonio Abetti

Nato a Gorizia, allora Görz, sotto il dominio austriaco, si laureò in ingegneria civile all’università di Padova nel 1867, ma ben presto si interessò all’astronomia e, allievo di G. Santini e G. Lorenzoni, l’anno dopo iniziò a lavorare all’Osservatorio di Padova dove rimase fino al 1893.

Dedicò grande attenzione allo sviluppo della strumentazione e gli deve essere riconosciuto il merito di avere ampliato le attività dell’officina meccanica dell’Osservatorio di Padova.

Nel 1876 si trasferì per perfezionarsi all’Osservatorio di Berlino, dove rimase un anno, al ritorno fu nominato astronomo aggiunto e nel 1887 ottenne la libera docenza in astronomia. Nel 1891 vinse un concorso per la cattedra di astronomia a Torino, ma rifiutò il trasferimento e nel 1893 vinse un concorso al Reale Istituto di Studi Superiori di Firenze e stavolta accettò la nomina.

Fu chiamato nel 1894 a dirigere l’Osservatorio di Arcetri e mantenne la direzione fino al pensionamento nel 1921.

Sopratutto ebbe il merito di riorganizzare l’Osservatorio di Arcetri, fondato da G.B. Donati nel 1872, ma parzialmente abbandonato dopo la sua prematura morte che interruppe il trasferimento degli strumenti dalla Specola fiorentina alla collina di Arcetri. A G.B. Donati era successo W. Tempel, astronomo dilettante e litografo, che non ebbe però lo spessore culturale necessario per creare una scuola fiorentina di astronomia, non portando miglioramenti né in termini di personale, né di infrastrutture, né di sviluppo scientifico. Lo dotò di un telescopio, che contribuì a far costruire a Padova, con una lente da 28 cm di diametro e una focale di 533 cm costruita da G. B. Amici nel 1839.

Con lui inoltre viene ripresa nel 1896 la pubblicazione delle Memorie del R. Osservatorio ad Arcetri, iniziate dal Donati nel 1873, ma subito interrotte, in cui vengono raccolti i risultati delle attività osservative e di ricerca degli astronomi fiorentini.

Nella sua lunga carriera fu essenzialmente un astronomo classico, occupandosi però anche di astronomia geodetica e di astronomia fisica. Nel periodo padovano osservò soprattutto pianetini, comete e occultazioni e durante una spedizione a Muddapur, in India, nel 1874 osservò mediante uno spettroscopio il transito di Venere sul Sole.

Con questo strumento fece numerose osservazioni su pianeti e comete.

Fu membro della Royal Astronomical Society, dell’Accademia dei Lincei e di altre accademie e società astronomiche.