Didattica a distanza: e il laboratorio?

In questi giorni si fa un gran parlare di didattica a distanza. E di come il sistema scolastico si sia adattato a questa realtà (mi sia consentito: meglio di altri ambiti, a testimonianza che le mancanze spesso attribuite ai docenti non vengono sempre da cattiva volontà, ma spesso dalla incapacità di motivare e convincere).

Di tutte le questioni legate a questa modalità di insegnamento, di cui bisognerà a tornare a parlare in un secondo momento, è passato però fin qui sotto silenzio il fatto che questo strumento, di ripiego, si adatta malissimo a tutte le discipline che pongono il laboratorio al centro della loro attività e a quegli indirizzi in cui la parte pratica è  fondamentale.

L’insegnamento della fisica, come quello delle scienze, senza il laboratorio, è monco.  Certo il laboratorio povero può aiutare, e si può cercare di supplire esaminando e discutendo gli esperimenti storici, ma un’altra alternativa per fare dei buoni esperimenti con un oggetto che tutti  gli studenti possiedono e custodiscono con amore, lo smartphone, esiste. E un gruppo di lavoro dell’AIF, il gruppo SMART, guidato da Gianni Pezzi, da tempo lavora a questa possibilità. L’utilizzo dello smartphone come strumento di misura permette di da un lato di stupire e coinvolgere gli studenti e dall’altro di fare una vera attività sperimentale, anche (ma non solo) in queste circostanze.

Come questo sia possibile è stato descritto in molti articoli e incontri di formazione, ma ci sembra ancora poco noto e praticato. Per questo motivo, Gianni Pezzi e Alessandro Foschi hanno realizzato una dettagliata guida (c’è anche in forma di filmato, in caso di difficoltà ad aprire la presentazione). E per questo motivo, abbiamo scelto di aprire anche ai non soci la consultazione degli articoli citati nella guida. Con la speranza di tornare presto ad usare questa strategia, come le altre, anche in un laboratorio vero.

Per comodità, riportiamo anche qui sotto l’elenco degli articoli.

G. Pezzi, “Una caccia al tesoro scientifica: dove sta l’accelerometro in uno smartphone?”, La Fisica nella Scuola, XLVI, n. 2, aprile giugno 2013
Pezzi

P. Vogt, J. Kuhn, “Analizzare i fenomeni di caduta libera con il sensore di accelerazione dello smartphone”, La Fisica nella Scuola, XLVI, n. 2, aprile giugno 2013
Voigt, Kuhn

L. Galante, A.M. Lombardi, “Acustica con una Bic e uno smartphone”, La Fisica nella Scuola, XLVI, n. 2, aprile giugno 2013
Galante, Lombardi

S.O. Parolin, “Utilizzo del codice QR per una caccia al tesoro scientifica”, La Fisica nella Scuola, XLVIII, n. 2, aprile giugno 2015
Parolin

F. Giannelli, “Acustica in cucina”, La Fisica nella Scuola, XLVIII, n. 1, gennaio-marzo 2015
Giannelli

A. Foschi, S. O. Parolin, G. Pezzi, “Vedere il calore”, La Fisica nella Scuola, XLIX, n. 3, luglio-settembre 2016
Foschi, Parolin, Pezzi

A. Seganti, “Studio del moto del pendolo rigido con l’uso di smartphone”, La Fisica nella Scuola,LI, n. 3-4, luglio-dicembre 2019
Seganti (1)

A. Seganti, “Studio della diffusione della luce”, La Fisica nella Scuola, LII, n. 1, gennaio-marzo 2019
Seganti (2)

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