Seconda prova: l’opinione

Ha destato molto clamore la notizia, pubblicata oggi da la Repubblica, secondo la quale i «quesiti» dell’esempio di prova di matematica e Fisica per l’esame finale del Liceo scientifico, diffusi dal MIUR lo scorso dicembre, sono stati «copiati» da un vecchio libro delle edizioni MIR, indirizzato a studenti universitari.

Per questo motivo, a quanto si ricava dall’articolo, i docenti che hanno scoperto il fatto denunciano che l’esempio “è a livello universitario”. E qualcuno arriva, più o meno esplicitamente, a mettere in discussione la presenza stessa della fisica tra gli scritti d’esame.

Vedo le cose in un modo un po’ differente. Il libro in questione contiene esercizi di vario livello, da molto facili a molto difficili e diversi possono tranquillamente essere proposti a studenti di Liceo scientifico.

Il punto determinante non è la «copiatura», ma la risposta alla domanda di merito: l’esempio diffuso dal MIUR è adatto come prova d’esame – cioè corrisponde alle reali capacità che possiamo aspettarci degli studenti, è formulato in modo chiaro? È corretto dal punto di vista del contenuto scientifico?

Per quanto riguarda la chiarezza e il rigore, purtroppo, non si può che concordare sull’esistenza di seri difetti, a partire dal fatto che gli esempi di ‘Fisica’ e di ‘Matematica e Fisica’ ignorano sistematicamente le regole di scrittura dei simboli di grandezze e unità di misura.

In uno dei problemi (il primo di Fisica) la figura è sbagliata – inoltre, presumibilmente, due dei dati sono stati scambiati tra loro. L’ultimo quesito di Fisica sembra elementare, ma è in realtà piuttosto complicato (e non proviene dal libro incriminato). Alcuni dei problemi vorrebbero collocarsi in un quadro di realismo, ma presentano dati non credibili (come un magnete permanente con un campo di 0,85 T messo in un giocattolo per un bambino).

Senza insistere (cercheremo nei prossimi giorni di pubblicare alcune risoluzioni commentate), bisogna concludere che alla preparazione di questo esempio non sono state dedicate l’attenzione e la cura necessarie. Ma si deve riconoscere che l’esempio – pure inadeguato – non è ora così fuor di proporzione come, invece, lo erano alcuni di quelli diffusi in passato.

Credo si possa invitare il MIUR a non far più uscire testi redatti in fretta e, in vista della prova reale che dovrà essere formulata per l’esame, ad operare con prudenza – ovvero con mano leggera sui quesiti di fisica moderna e con seria attenzione alle possibili insidie nascoste in tutti gli argomenti, tenendo conto del fatto che alcuni temi sono intrinsecamente più infidi e concettualmente più complicati di altri. Il rischio, altrimenti, è quello di infliggere un duro colpo alla scelta di principio di proporre fisica come disciplina nella seconda prova del Liceo Scientifico. Una scelta che l’AIF condivide e di cui ricordiamo, si discute ormai da almeno quattro anni.

È opportuno che ai temi proposti come esempio faccia seguito (anche a distanza di tempo) una traccia di soluzione.

Suggerirei, infine, di evitare di insistere con la “contestualizzazione” delle situazioni da analizzare: il mondo reale è molto più complesso del mondo di carta e i contesti di realtà risultano quasi sempre artificiosi o lontani dalle reali possibilità di analisi degli studenti. Nella prefazione di un eserciziario di fisica si paragonavano i problemi alle favole che si raccontano ai bambini. Non sono la realtà, ma ne danno una rappresentazione semplificata che aiuta a familiarizzarsi con essa.