Un francobollo per Cassini
07/06/2025
È scomparso Maurizio Francesio; pubblichiamo un breve ritratto, scritto da Riccardo Govoni della Sezione di Mantova, del Prof. Francesio che fu presidente dell’AIF dal 1979 al 1985.
“Dopo un interessante inquadramento del corso IPS nella scuola degli Stati Uniti (illustrata dal Prof. Francesio, che ha avuto occasione di lavorare in quel Paese e di studiarne a fondo le strutture scolastiche)…”
Questa frase compare nel resoconto di un convegno a Modena del 1972 che trattava dell’insegnamento integrato e coordinato delle scienze nel biennio ed io conobbi Maurizio proprio attraverso l’IPS (Introductory Physical Science Group), progetto adottato nella scuola Sperimentale dove avevo da poco preso una cattedra di fisica e laboratorio. Due mie colleghe, che avevano già iniziato quell’esperienza, mi chiesero di accompagnarle al Liceo Scientifico Belfiore dove c’era un bravissimo e disponibile collega, che mi sarebbe sicuramente piaciuto. E così fu. A parte l’indiscutibile preparazione, mi colpì la modestia, la disponibilità, l’entusiasmo e la curiosità. Da allora iniziò una collaborazione fatta di telefonate e scambi di informazioni tutte volte a migliorare e a rendere più efficace l’insegnamento della nostra disciplina. Ed io avevo sempre qualcosa di nuovo da imparare, magari anche solo un dettaglio o una sfumatura che nel complesso sfuggiva, ma che delineava e completava i contorni, così da evitare fraintendimenti. Quando si discutevano i percorsi didattici da seguire la sua frase tipica era “poco ma ben fatto”. Che poi poco, in realtà, non lo era mai.
Ne 1975 si presentò nelle liste per le elezioni del Consiglio Direttivo come consigliere (Presidente Cesare Bonacini, Vicepresidente Dalla Valle): fu eletto consigliere con 161 voti ovvero lo scelsero il 52% dei votanti. Nel 1979 divenne Presidente e allo stesso tempo assunse la direzione de La Fisica Nella Scuola.
Restò in carica fino al 1985 quando decise non ricandidarsi per alcun ruolo direttivo, pur rimanendo sempre socio attivo e collaborativo.
Nel 1990 assieme a Bellodi, Pezzi e Puviani scrive “Linguaggio Pascal con applicazioni alla matematica – testo e guida per l’insegnante” e nel 1994, ancora con Bellodi e Pezzi, firma il “Laboratorio di fisica e informatica”. Erano gli anni del PNI (Piano Nazionale per l’Informatica) in cui lui fu formatore, utilizzando quest’occasione di fatto per sottolineare l’importanza dell’uso del laboratorio di Fisica e della sperimentazione.
Oltre ai numerosi articoli che compaiono su “La Fisica nella Scuola” ci ha lasciato le norme per compilare ed utilizzare il quaderno di fisica, che venivano dettate agli alunni e commentate con loro ad inizio anno. Erano norme di buon senso frutto di anni di pratica e di riflessioni sull’uso del laboratorio con gli studenti e ad un certo punto furono spontaneamente seguite da un gran numero di docenti di Mantova e provincia. Tra le altre voglio citarne una che restituisce lo spirito che le animava “Si può e si deve sbagliare. In questo fortunata occasione, tracciare una riga sopra l’errore e correggere.” Si impara dagli errori, non se ne deve avere paura e lasciarne traccia visibile serve a ricordare e a non ripeterli. Ricordo le personali dure lotte (quasi sempre perdenti) contro il bianchetto, che nascondeva gli errori, ma non li eliminava.
In tutta la mia attività nella scuola non ho conosciuto un docente che fosse stimato e ben voluto dalla quasi totalità degli alunni come lui, indipendentemente dai loro rapporti con la fisica.
Maurizio Francesio si è spento alle ore 5:30 di lunedì 9 giugno 2025 a causa di una rovinosa caduta, che gli ha procurato una fatale commozione cerebrale, al rientro dal seggio elettorale dove aveva votato: ha fatto sino all’ultimo ciò in cui credeva.