Giulio (Yoel) Racah (ג’וליו (יואל) רקח)

Nato a Firenze da una famiglia israelita, conseguì la laurea in fisica all’Università di Firenze nel 1930, con una tesi sull’interferenza della luce trattata secondo la teoria quantistica della radiazione di Fermi, con relatore Enrico Persico.

Nel gruppo di Persico a Firenze, in stretto contatto col gruppo romano di Fermi, vi erano con lui Bruno Rossi, Giuseppe Occhialini, Gilberto Bernardini, con i quali restò amico per tutta la vita.

Successivamente si recò per un anno a Roma come assistente di Fermi e, l’anno dopo, a Zurigo da Wolfgang Pauli. Al ritorno in Italia ebbe l’incarico di fisica teorica a Firenze e, nel 1936, a Pisa. Risultato secondo in un concorso a cattedre per fisica teorica a Palermo, fu nominato professore straordinario a Pisa nel 1937 dove, a 28 anni, era il più giovane professore.

Il suo principale interesse di ricerca era allora la nuova meccanica quantistica, specialmente il calcolo delle sezioni d’urto per il ‘bremsstrahlung’ e la produzione di coppie elettrone-positrone, risultati importanti per le ricerche sui raggi cosmici. In un altro suo importante lavoro sulle particelle a spin ½ usando la teoria del neutrino di Majorana e in altri sulla spettroscopia atomica dimostrò le sue grandi capacità matematiche e la sua dimestichezza con la teoria dei gruppi, molto apprezzate da Fermi e Pauli.

Nel 1938, a causa delle leggi razziali italiane, fu licenziato dall’Università di Pisa e quindi emigrò in Israele (allora Mandato britannico della Palestina) dove fu nominato nel ‘39 Professore di Fisica Teorica alla Università Ebraica di Gerusalemme, anche grazie alle lettere di referenza scritte per lui da Fermi e Pauli.

Scelse Gerusalemme per i consigli di Augusto Levi, capo dell’orga­niz­zazione sionista in Italia, che puntò sull’importanza di creare là una scuola di fisica teorica dal nulla, sostenuta da Chaim Weizmann, capo dell’Organizzazione Sionista Mondiale.

Anche a Gerusalemme era il più giovane professore, ma era stimolato dal doversi integrare in una terra nuova – era emigrato insieme alla madre – e in una Università che stava sorgendo. Studiò l’ebraico e nel giro di sei mesi lo padroneggiava tanto da potere partecipare alle riunioni del Senato Accademico. Per potere tenere le sue lezioni in ebraico e imparare la terminologia scientifica seguiva le lezioni di fisica generale di Shmuel (Samuel) Sambursky, noto fisico e storico della scienza, e già l’anno successivo faceva lezione in ebraico nei corsi di Meccanica Analitica, Elettromagnetismo e Teoria Quantistica, nonché in seminari settimanali, un gravoso impegno didattico, molto superiore a quello al quale era abituato e anche a quanto è oggi normalmente richiesto a un professore.

Nel 1940 sposò Zmira Many, figlia di un giudice della Corte Suprema, dalla quale ebbe due figli e una figlia.

Nel 1942 si unì alla organizzazione militare clandestina Haganah, dove teneva corsi per comandanti di squadre e, allo scoppio della guerra di indipendenza nel 1947, come Preside della Facoltà di Scienze, era comandante delle forze di difesa sul Monte Scopus, sede della Università circondata dagli arabi. Questa sede restò poi nel settore arabo di Gerusalemme fino alla ‘guerra dei sei giorni’ del 1967 e una nuova sede fu costruita a Givat Ram, nel settore occidentale.

Dopo la guerra rifiutò un invito di Gilberto Bernardini a tornare in Italia per riprendere il suo posto all’Università di Pisa, ma quasi ogni estate o di passaggio da convegni e conferenze scientifiche si fermava a Firenze a trovare i vecchi amici.

Nel frattempo non aveva abbandonato la ricerca e stava lavorando al suo maggiore contributo scientifico, la Teoria degli Spettri Complessi, che pubblicò in quattro parti su Physical Review dal ’42 al ’49, risolvendo i problemi della teoria spettroscopica quantistica sollevati dal classico testo di Condon e Shortley sulla teoria degli spettri atomici.

Questo lavoro lo pose all’attenzione internazionale, divenne membro della International Astronomical Union (IAU), Commissione spettroscopia, e dello IUPAP (International Union of Pure and Applied Physics) e il Dipartimento di fisica teorica di Gerusalemme divenne un centro mondiale sulla spettroscopia. Lavorò anche in collaborazioni con il National Bureau of Standards (NBS) americano, con frequenti soggiorni a Washington, con la US Air Force e con il CNRS francese.

I suoi metodi di calcolo di algebra tensoriale vennero poi riconosciuti utili per lo studio dei ‘modelli a shell’ dei nuclei – affermò nel 1950 che aveva imparato già dagli anni ’30 i metodi della teoria dei gruppi (da Wigner e Hund) per applicarli ai nuclei, ma aveva scoperto che a quel tempo sui nuclei non si sapeva nulla e allora si dedicò agli spettri atomici.

Il grande numero di calcoli necessari per i coefficienti di Racah per la struttura dei nuclei venne poi effettuato usando i calcolatori elettronici dal 1954 al 1959.

Era un eccellente insegnante per logica ed entusiasmo, le sue lezioni a Varenna e Princeton e il suo trattato, scritto insieme al cugino Ugo Fano (U. Fano, G. Racah. Irreducible tensorial sets, Academic Press, New York 1959), sono capolavori di chiarezza. Creò dal nulla in Israele una importante scuola di fisica teorica.

Divenne Rettore dell’Università Ebraica dal 1961 al ’65 e Presidente nel 1961-’62, dovendo risolvere grandi problemi organizzativi quando, a causa della occupazione araba, si era sparsa in varie sedi. Fu tra i fondatori dell’Accademia Israeliana delle Scienze, della Società Fisica di Israele della quale fu il primo presidente, membro della Commissione israeliana per l’energia atomica e, in questa veste, partecipò alle Conferenze di Ginevra sull’uso pacifico dell’energia atomica (nel 1955, ’58, ’64).

Nel 1958 vinse l’Israel Prize per i contributi che aveva fornito nel campo della fisica durante la sua vita e nel ’54 il Premio Weitzmann per le scienze naturali. Fu insignito del titolo di Commendatore della Repubblica Italiana (1965).

Morì nella casa di famiglia a Firenze per una fuga di gas, mentre stava recandosi ad Amsterdam per la Conferenza sulla Spettroscopia Atomica nel centenario di Zeeman.

A lui è stato dedicato un cratere lunare e, nel 1970, i Dipartimenti di fisica sperimentale e teorica della Università Ebraica di Gerusalemme sono stati unificati nell’Istituto di Fisica Racah.