George Elwood Smith

Nato nello stato di New York, frequentò le scuole primarie  e secondarie in differenti stati poiché il padre, assicuratore, si trasferì varie volte. Dopo il diploma nel 1948 si arruolò nella Marina USA dove passò quattro anni come meteorologo, in parte durante la guerra di Corea.

Durante un lungo periodo di stazionamento a Miami, in Florida, riuscì a frequentare qualche corso universitario e dopo il congedo si immatricolò alla University of Pennsylvania, usufruendo degli sconti sulle tasse universitarie come reduce della guerra di Corea. Era appassionato di matematica, soprattutto applicata, ma quando il suo professore fu licenziato e la università si orientò verso la matematica pura, si rivolse alla fisica, soprattutto sperimentale.

Si laureò in fisica nel 1955 con lode. Era stato ammesso al dottorato alla University of Chicago e alla Columbia, ma essendosi nel frattempo sposato e non volendo trasferirsi a New York, scelse Chicago. Ottenne il Ph.D. nel 1959 con una tesi su effetti superficiali anomali nel bismuto, di sole tre pagine, pubblicata da Physical Review.

Avendo avuto una borsa di dottorato dai Bell Labs, gli fu offerto da questi un incarico di ricerca che accettò e si trasferì a Murray Hill, New Jersey, dove rimase per tutta la vita lavorativa.

Fu messo nel dipartimento di Willard (Bill) Boyle dove si occupò di ricerche sui semiconduttori e su dispositivi elettronici a bassa temperatura. Dopo cinque anni, nei quali pubblicò vari lavori ed ottenne numerosi brevetti, quando Boyle fu promosso direttore di un nuovo laboratorio di ricerca su dispositivi a semiconduttore, gli offrì l’incarico di capo di un nuovo dipartimento, con giovani brillanti ricercatori. Si occuparono di numerosi dispositivi quali laser a giunzione, fotodiodi, led ed altro e nel 1969, nell’ambito di ricerche destinate allo sviluppo del videotelefono,  inventarono il CCD, il cui principio di funzionamento fu brevettato nel 1970, e successivamente migliorato con il BC-CCD (Buried Channel Charge Coupled Device).

Per questa invenzione ottenne insieme a Boyle numerosi premi e riconoscimenti e il Premio Nobel nel 2009.

In seguito il suo dipartimento fu ribattezzato Dipartimento dei dispositivi VLSI (Very-large-scale integration)  sviluppando in particolare circuiti integrati avanzati.

È membro dell’IEEE (Institute of Electrical and Electronic Engineers) e della American Physical Society, ha ottenuto 31 brevetti USA, pubblicato più di 40 lavori e fondato e diretto la rivista IEEE  "Electron Device Letters”.

Appassionato di vela, come anche Boyle, appena arrivato ai Bell Labs comperò la sua prima barca con la quale faceva crociere lungo le coste del New Jersey insieme alla moglie.

Nel 1975 rimase vedovo, con i tre figli, ancora piccoli, da crescere e due anni dopo insieme alla nuova compagna,  Janet Murphy anch’essa appassionata di vela, ricominciò a navigare con una nuova imbarcazione, un piccolo cabinato.

Nel 1986 decisero entrambi di pensionarsi anticipatamente, lei era insegnante, e di navigare intorno al mondo con una nuova barca di 10 metri, l’Apogee, per 17 anni fino al 2003. Da allora vive a Waretown, nel New Jersey, con la barca attraccata dietro casa.

Alla assegnazione del Nobel a Boyle e Smith nel 2009 seguì una vivace polemica perché nella motivazione si fa esplicito cenno alla capacità di catturare immagini (imaging) mentre il CCD da loro inventato era essenzialmente un dispositivo di memoria. Eugene Gordon e Mike Tompsett, allora colleghi nel gruppo di ricerca, hanno sostenuto che l’uso del CCD come sensore per immagini, era una invenzione di Tompsett, brevettata nel 1972, e che quindi il riconoscimento del Nobel poteva almeno essere condiviso. Gordon ha detto di Tompsett: He invented how to do it. He designed the devices. He built them. He demonstrated on them, e quindi il Nobel andava dato piuttosto a lui.

Boyle lo aveva probabilmente avuto perché era il capo del loro dipartimento, ma ebbe pochissimo o nulla a che fare, secondo Gordon,  con l’uso del CCD come sensore per immagini. Invece, secondo la versione di Boyle e Smith, loro capirono da subito la potenzialità del CCD come sensore ma lasciarono lo sviluppo successivo a Tompsett.

A parte ciò, la tecnologia CCD si diffuse rapidamente nel settore fotografico, anche se la Bell (AT&T) la abbandonò perché più rivolta verso i circuiti integrati e l’elettronica. Nel 1975 fu realizzata la prima videocamera con CCD con una qualità dell’immagine sufficiente per le riprese televisive, in seguito la tecnologia si diffuse nella fotografia digitale, nell’astronomia, nella cinematografia fino ai giorni nostri.