Guglielmo Marconi

Figlio di Giuseppe Marconi, gentiluomo di campagna, e Annie Jameson, irlandese di famiglia nobile, trascorse la sua infanzia a Villa Griffone, a Pontecchio (ora Pontecchio Marconi) vicino a Bologna, dove sviluppò le sue prime curiosità scientifiche. Studiò privatamente a Bologna, Firenze, Livorno e lesse da autodidatta le opere di Maxwell, Hertz, Righi e altri. Nel 1895 iniziò una serie di esperimenti nella villa di Pontecchio e riuscì ad inviare, tramite l’invenzione di un’antenna trasmittente e usando come ricevitore un coherer (inventato da Calzecchi-Onesti), il primo segnale di telegrafia senza fili ad una distanza di circa due chilometri (attraverso quella che divenne poi "la collina della radio").

Nel 1896, galvanizzato dalla prospettive (anche commerciali) che potevano aprirsi, portò le sue apparecchiature in Inghilterra dove conobbe e collaborò con William Preece (poi Sir), ingegnere-capo delle Poste e consegui il primo brevetto per un sistema di telegrafia senza fili. Nel luglio 1897 fondò la Wireless Telegraph & Signal Company (poi chiamata nel 1900 Marconi’s Wireless Telegraph Company Ltd.). Nello stesso anno diede una dimostrazione al Governo italiano a La Spezia inviando segnali ad una distanza di 20 km, ma non ottenne gli sperati finanziamenti per proseguire le sue ricerche. Nel 1899 stabilì contatti telegrafici tra Francia e Inghilterra attraverso la Manica, con stazioni fisse.

Nel 1900 ottenne il famoso brevetto (N. 7777) per il suo sistema sintonizzato di telegrafia senza fili e nella storica data del 12 dicembre 1901, usò il suo sistema per trasmettere un segnale attraverso l’Atlantico tra Poldhu (Cornovaglia) e St. John’s (Terranova) ad una distanza di 2100 miglia, provando che la curvatura terrestre non influisce sulle onde radio. La stazione trasmittente, della potenza di 25 kW, disponeva come antenna di un insieme di fili sospesi a ventaglio fra due alberi a 45 m d’altezza, mentre la stazione ricevente era composta solo da un aquilone che portava un’antenna di 120 m.

Nel 1902 brevettò il suo rivelatore magnetico e nel 1907 aprì il primo servizio commerciale di telegrafia transatlantica, dopo le prove fatte tra Bari e Avidari (Montenegro).

I benefici della sua invenzione si fanno subito apprezzare da tutti e un caso in particolare lo dimostra in modo clamoroso: il primo salvataggio, a mezzo SOS radio, che avvenne in quegli anni di una nave perduta nella Manica. Pochi anni dopo i 706 superstiti del Titanic devono la salvezza alla radio.

Nel 1914 fu arruolato nell’esercito italiano come Capitano e nel 1916 trasferito in marina come Comandante. Membro della delegazione italiana negli Stati Uniti nel 1917, fu delegato plenipotenziario alla Conferenza di pace di Parigi nel 1919.

Durante il servizio militare tornò alle sue ricerche sulle onde corte per comunicazioni a grandi distanze, riuscendo nel 1923 a stabilire regolari collegamenti tra la stazione di Poldhu e il suo yacht "Elettra" in navigazione nell’Atlantico e Mediterraneo.

Nel 1931 si occupò di propagazione di onde ancora più corte stabilendo il primo contatto radiotelefonico mediante microonde tra il Vaticano e la residenza Papale di Castel Gandolfo. Due anni dopo a Sestri Levante dimostrò la possibilità di usare microonde per il controllo della navigazione (radiofari) e nel 1935 diede dimostrazioni del principio del Radar che aveva previsto in una conferenza all’American Institute of Radio Engineers a New York nel 1922.

Ebbe numerose lauree honoris causa da prestigiose Università di tutto il mondo (tra le quali Bologna, Oxford, Cambridge), e premi dalle principali Società Scientifiche. Gli fu conferito il Premio Nobel per la Fisica nel 1909 insieme al prof. Karl Ferdinand Braun.

In Italia divenne Senatore del Regno nel 1914, Marchese nel 1929, presidente della Reale Accademia d’Italia nel 1930 (senza dimenticare che nell’università di Roma è stato professore di radiocomunicazioni). In Inghilterra gli fu conferito l’Ordine della Regina Vittoria (massima onorificenza possibile per un cittadino straniero).

Sposò nel 1905 Beatrice O’Brien, baronessa, dalla quale ebbe un figlio e due figlie e, dopo l’annullamento, nel 1927 si risposò con la Contessa Maria Cristina Bezzi-Scali, romana, dalla quale ebbe una figlia, Elettra.